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Al Trebbo un centro sociale per fare comunità

aggiornato al | Staff | ARTICOLI

di Federico Mascagni, redattore di Sogni&Bisogni

Moreno, alto e robusto come un albero, sguardo melanconico e gentile, non sbagliava quando decise di dare una mano a quel gruppo di persone che al ritorno dalla visita agli orti comunali di Trebbo di Reno gli chiedevano di potere usare il bagno del Centro sociale.

Foto Trebbo

Che Moreno avesse provato fin da subito un rapporto speciale con quelle persone, un gruppo nutrito di utenti della Salute mentale di Bologna, è qualcosa che mi permetto di pensare, avendolo conosciuto seppure per un giorno soltanto. Altrimenti non si spiegherebbe cosa è successo dopo. Anzi, non si spiega se non ci mettiamo in mezzo Maria, che si prende cura da sempre del gruppo nel suo modo speciale. Non sto a raccontare troppo come sia Maria perché verrebbe fuori una descrizione forse retorica, che potrebbe sembrare fasulla. Posso dire che Maria ha deciso senza mezzi termini di dedicare tutta se stessa a chi ha bisogno. E qua ci mettiamo un punto e andiamo avanti.

Come in una fiaba che si rispetti, un giorno Maria e il suo gruppo decidono di scambiare qualche parola in più del solito, raccontando a Moreno che avrebbero fatto una merenda nell’orto. Penso si potesse trattare di un invito rivolto al gentile ospite, fatto sta che Moreno ferma Maria immediatamente dicendo che assolutamente si doveva organizzare presso il Centro sociale. Moreno, è evidente, sapeva quello che diceva, per via del giro di amicizie generose sulle quali poteva contare, come Patrizia del Pantrebbo, un grande forno della zona.

Rispetto alle fiabe, con le prove da sostenere e i tragici intoppi, qui fila tutto così liscio che le merende sono diventate un appuntamento fisso. Solo il covid le ha potute interrompere. Da cinque anni Maria dell’associazione Cristina Gavioli e Moreno del Centro Sociale Trebbo organizzano ogni anno quattro pranzi e una merenda. E Maria assicura che la merenda è talmente ricca che si potrebbe saltare la cena.

Il mio ricordo è legato a un pranzo. Con lo spirito generoso che la contraddistingue Maria mi aveva invitato. Un tempo da cani in un giorno invernale. Il cielo era plumbeo e a tratti piovoso; per questo entrare nel caldo Centro sociale di Trebbo era già una gran soddisfazione. Moreno e le sue amiche e amici volontari accoglievano tutti con un sorriso e subito ti facevano accomodare ai tavoli. E via di crescentine e affettati, vino per chi può e chi non può acqua o bibite. Ricordo il saluto a Giovanni dell’associazione Galapagos con alcuni dei suoi ragazzi. C’era un mandolino che suonava. E un altro utente che mi regalò tanti suoi “pupazzi”, personaggi immaginari disegnati su piccoli pezzi di carta quadrettata.

Il cibo e le bevande genuine come solo in un luogo senza tempo, come in un Centro Sociale di un piccolo centro della pianura, si possono ancora assaggiare. Moreno lascerà quest’anno il suo incarico da presidente del Centro. Nove anni di attività inseguendo l’obiettivo difficile di fare comunità. In Maria ha trovato un’alleata che gli ha permesso di coinvolgere i più fragili. Ma prima di andare Moreno ha voluto mettere a posto una cosa. L’anno scorso aveva deciso di contribuire al pagamento delle vacanze a Viserba al gruppo di utenti della Salute mentale coordinati da Maria. E ci è andato anche lui come volontario, condividendo la stanza d’albergo con alcuni di loro. “Esportiamoci” è un progetto estivo ricorrente che vede riunirsi nelle spiagge della località romagnola alcune associazioni della Salute Mentale per passare serenamente qualche giorno al mare tutti assieme, utenti, operatori e qualche familiare. Quindi, prima di lasciare la presidenza, Moreno ha già messo a bilancio del Centro sociale un altro anno di vacanze per il gruppo di Maria. Quando si chiude un’esperienza così importante e coinvolgente è meglio farlo uscendo alla grande.

Intanto per quest’anno al Centro sociale tutto procederà come al solito, anzi meglio del solito. Ci sarà un laboratorio di musicoterapia interamente autofinanziato dal Centro sociale Trebbo e da Villa Olga, ed è aperto ai gravi della struttura bolognese insieme agli avventori più fragili del Centro Sociale. Iniziato a marzo, a cadenza settimanale ogni giovedì, durerà dieci mesi, praticamente un anno di attività di gruppo. Si concluderà prima di Natale con una festa a Trebbo. Forse ci sarà un'esibizione corale sempre presso il Centro Sociale. Certamente l’affidabile Moreno organizzerà un pranzo o una cena festosa e abbondante. Di questo potete stare certi.




 

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...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
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Versi tratti da "La Terra Santa"
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