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Disturbi specifici dell'apprendimento (DSA)

aggiornato al | Staff | COMPRENDERE I DISTURBI MENTALI

a cura di Dott.ssa Francesca Barbieri, psicologa psicoterapeuta Azienda USL Bologna

Che cosa sono i Disturbi specifici dell’apprendimento?

Moltissimi genitori con figli in età scolare fanno esperienza diretta o indiretta delle problematiche scolastiche che bambini e ragazzi incontrano nel loro percorso. Al contempo, molti insegnanti lamentano le difficoltà di apprendimento dei loro allievi e promuovono iniziative per sostenerli. In questa sede ci occuperemo di descrivere una condizione ben precisa, ovvero quella dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento.
Prima di tutto occorre dire che essi costituiscono una precisa categoria diagnostica i cui riferimenti internazionali sono l’ICD-10 (F81 Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche) e il DSM 5 (315.00 Disturbi dell’apprendimento); la diagnosi viene posta nel momento in cui sono presenti deficit specifici dell’abilità di un individuo nel percepire o elaborare informazioni in maniera efficiente e accurata.
Questo disturbo del neurosviluppo si manifesta in età evolutiva ed è presente sin dall’inizio della formazione scolastica pur con diversi gradi di espressività ed è caratterizzato da persistenti e progressive difficoltà nell’apprendere le abilità scolastiche di base. In altre parole, le difficoltà di apprendimento, nonostante siano presenti, possono non manifestarsi pienamente fino a che la richiesta rispetto a queste capacità scolastiche colpite superi le limitate capacità dell’individuo (ad esempio: prove a tempo, lettura e/o scrittura di documenti complessi e lunghi in breve tempo, con carichi scolastici eccessivamente pesanti).
Come detto sopra, i DSA riguardano le competenze strumentali dei diversi apprendimenti, pertanto vengono distinte diverse condizioni cliniche:
Dislessia o disturbo nella lettura (intesa come abilità di decodifica del testo): si caratterizza per la difficoltà a eseguire una lettura fluente e accurata in termini di velocità e correttezza; spesso questa difficoltà ha conseguenze sulla comprensione del testo.
Disortografia o disturbo nella scrittura (intesa come abilità di codifica fonografica e competenza ortografica); riguarda la componente costruttiva della scrittura, legata quindi ad aspetti linguistici, e consiste nella difficoltà di scrivere in modo corretto.
Disgrafia, disturbo nella grafia (intesa come abilità grafo-motoria); riguarda la componente esecutiva, motoria, di scrittura ovvero la difficoltà di scrivere in modo fluido, veloce ed efficace.
Discalculia, disturbo nelle abilità di numero e di calcolo (intese come capacità di comprendere e operare con i numeri); riguarda il disturbo nel manipolare i numeri, nell’eseguire calcoli rapidi a mente, nel recuperare i risultati delle tabelline e nei diversi compiti aritmetici.

All’interno del documento “Raccomandazioni per la pratica clinica sui Disturbi specifici dell’Apprendimento” elaborate con il metodo della Consensus Conference, vengono ribadite due caratteristiche essenziali per la definizione di questa categoria nosografica: la specificità, con riferimento al fatto che si tratta di disturbi che coinvolgono uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale e la discrepanza tra abilità nel dominio specifico interessato (deficitaria in rapporto alle attese per la classe frequentata) e l’intelligenza generale (adeguata all’età cronologica). Le abilità scolastiche di base colpite sono notevolmente e quantificabilmente al di sotto di quelle attese per l’età cronologica dell’individuo o sono raggiunti livelli accettabili solo attraverso sforzi straordinari, causando significativa interferenza con il rendimento scolastico o lavorativo o con le attività della vita quotidiana. Il disturbo specifico dell’apprendimento si può, inoltre, presentare anche in individui definiti come intellettivamente dotati e può manifestarsi solamente quando le richieste di apprendimento o le procedure di valutazione pongono delle barriere che non possono essere superate dall’intelligenza innata e dalle strategie compensatorie.

Va, infine, segnalato che è caratteristico dei DSA presentarsi spesso in comorbilità, ovvero è frequente che un soggetto presenti la compromissione di più abilità (ad esempio, è comune l’associazione Disturbo specifico della lettura associato a Disturbo specifico della scrittura); oppure vi può essere la compresenza di altri Disturbi dello sviluppo, quali Disturbi di linguaggio, Disturbi di coordinazione motoria, Disturbi dell’attenzione, Disturbi emotivi e/o del comportamento.
Rispetto all’evoluzione del DSA, infine, le evidenze hanno messo in luce come essi tendano a migliorare spontaneamente, pur non compensandosi mai pienamente anche nelle forme di minore gravità; questo si traduce nella necessità di avere a disposizione tempi più lunghi per affrontare le attività, per esempio di fronte a un compito di letto-scrittura.

Occorre infine definire anche cosa non è un Disturbo Specifico dell’Apprendimento: le difficoltà di apprendimento non devono infatti essere conseguenza di disabilità intellettiva, acuità visiva o uditiva alterata, altri disturbi mentali o neurologici, avversità psicosociali, mancata conoscenza della lingua dell’istruzione scolastica o istruzione scolastica inadeguata. In altre parole, essi vanno distinti dalle patologie di apprendimento sviluppate a seguito di traumi o malattie cerebrali acquisite, da inadeguate condizioni di istruzione e devono essere assenti danni neurologici e/o sensoriali e/o svantaggio socio-culturale.
Rispetto all’origine dei DSA, le evidenze scientifiche concordano su un’origine neurobiologica alla base dell’alterata acquisizione dei processi di lettura, scrittura e calcolo; questo li distingue dalle più generali “difficoltà di apprendimento”, che al contrario sono modificabili con interventi didattici mirati. I DSA si caratterizzano, infatti, per essere "resistenti al trattamento" e dal fatto che l’abilità coinvolta non è automatizzabile; tuttavia fattori ambientali quali scuola, ambiente familiare e contesto sociale interagiscono con la matrice biologica determinando la gravità del disturbo e il conseguente maggiore o minore disadattamento. È importante sottolineare che la resistenza al trattamento non significa che l’intervento specialistico e/o didattico mirato siano inutili, ma che il miglioramento che si ottiene è inferiore a quello che ci si aspetta o rispetto a quello mostrato da altri bambini. Una ulteriore difficoltà caratteristica è il non riuscire ad automatizzare determinati processi nonostante il ripetuto allenamento; ad esempio, questi bambini hanno difficoltà nel ripetere le tabelline in modo automatico, nonostante siano state studiate a lungo: è come se si rendesse necessario ogni volta pensarci e non fossero in grado di fare in automatico.

L’importanza dell’individuazione precoce

I dati del MIUR riportano che gli alunni con DSA frequentanti le scuole italiane di ogni ordine e grado costituiscono il 3,2% del totale; mentre nella scuola primaria la percentuale dei DSA si è attestata intorno al 2%, in quella secondaria di I grado salgono al 5,6% mentre la secondaria di II grado risultano 4,7%. Questi dati suggeriscono come l’effettiva incidenza del disturbo venga spesso sottostimata perché il disturbo viene riconosciuto tardivamente o confuso con altri disturbi: a tale proposito è importante ribadire come questo può avere delle ricadute sia a livello individuale (come l’abbassamento del livello delle competenze acquisite e/o il prematuro abbandono scolastico nel corso della scuola secondaria di secondo grado) ma anche a livello sociale (riduzione della realizzazione delle potenzialità sociali e lavorative dell’individuo). Si rende pertanto necessario sostenerli sin da quando sono bambini nel loro processo di acquisizione della letto-scrittura e intervenire il prima possibile in caso di difficoltà o ritardi nell’apprendimento fornendo loro strumenti per affrontare tali problemi garantendo le massime possibilità di successo formativo.
Quanto detto fa comprendere l’importanza dell’individuazione precoce, attraverso il monitoraggio dell’andamento evolutivo degli apprendimenti, l’individuazione di eventuali difficoltà che possono ostacolare l’acquisizione degli apprendimenti scolastici da parte di alcuni bambini e l’orientamento degli insegnanti alla strutturazione di interventi didattici di potenziamento mirati. L’individuazione precoce consente, infatti, di aumentare la probabilità di recuperare le competenze compromesse, quindi di prevenire buona parte di quei disagi che, alla lunga, potrebbero avere conseguenze negative sullo sviluppo cognitivo e sul comportamento del soggetto.
La diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento della lettura e della scrittura è possibile solamente a partire dalla fine del secondo anno della scuola primaria mentre quella di disturbo del calcolo segue a partire dalla fine del terzo anno (PARCC, 2011); ciononostante già prima del termine della classe II primaria è possibile indagare gli indicatori di rischio, monitorando il percorso di acquisizione di un'abilità specifica (lettura, scrittura, calcolo ecc.), fin dalle prime fasi che seguono un insegnamento formale di questa e i prerequisiti di base degli apprendimenti scolastici, ancora prima che il bambino usufruisca di un insegnamento formale della letto-scrittura o delle abilità numeriche e delle capacità di calcolo.
Un buon intervento di individuazione precoce dovrebbe quindi prevedere la sinergia tra diversi referenti e permettere un monitoraggio longitudinale degli apprendimenti dal momento che scopo principale dell’individuazione precoce è mettere in atto adeguate strategie di intervento didattico. In questo modo può essere realizzata una valutazione longitudinale che tenga conto dell’evoluzione del profilo dell’allievo e non solamente di una difficoltà emersa in un momento specifico.
La Consensus Conference “raccomanda che, in presenza di difficoltà di lettura e ortografia, vengano effettuati interventi precoci (fine scuola dell’infanzia, primo anno di scolarizzazione primaria), erogati prevalentemente da insegnanti formati allo scopo e mirati a ridurre il rischio di difficoltà di lettura (velocità e correttezza) e di ortografia”.
L’individuazione precoce dei soggetti a rischio è di fondamentale importanza perché è la premessa indispensabile per un intervento tempestivo, in grado di aumentare la probabilità di recuperare le competenze compromesse, quindi di prevenire buona parte dei disagi che, alla lunga, potrebbero avere conseguenze negative sullo sviluppo cognitivo e sul comportamento del soggetto. La possibilità, compatibilmente con i vincoli biologici, di modificare la traiettoria evolutiva del bambino attraverso un trattamento precoce è un fondamentale fattore prognostico positivo.

Il Progetto di individuazione precoce dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento

Il Progetto di individuazione precoce dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento è attivo da oltre un decennio e vede la collaborazione tra il Servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza e le scuole di Bologna e Provincia.
Si articola nel primo biennio della scuola primaria e permette di evidenziare, attraverso la somministrazione di prove nel contesto scolastico, l’eventuale presenza di difficoltà o di indicatori di rischio e, conseguentemente, di intervenire, laddove ne emerga l’esigenza, in modo appropriato e tempestivo con l’attivazione, all’interno delle scuole, di percorsi didattici di potenziamento. Al termine della seconda classe, se si configura un quadro “a rischio” si propone una valutazione clinica; viene offerta, in primis, una osservazione logopedica e, qualora si confermasse un profilo compatibile con un sospetto Disturbo Specifico di Apprendimento, si prevede una visita presso l’Ambulatorio PRO-DSA. In caso di diagnosi di DSA, inoltre, viene offerto un ciclo di logopedia.
Il Servizio di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Attività Territoriale, oltre a rimanere con continuità a disposizione degli istituti scolastici con i propri operatori per la consulenza al termine della classe II primaria, ha garantito alle scuole differenti opportunità di formazione nel corso degli anni. Nel 2020, a fronte dell’emergenza COVID/19 e al fine di mettere a disposizione nuovi strumenti accessibili, ha rinnovato la propria offerta formativa creando dei video-tutorial per la formazione accessibili a tutti gli insegnanti con nuovi materiali; inoltre, al fine di sostenere le scuole nella condivisione del progetto con i genitori, ha messo a disposizione un video esplicativo per le famiglie.

Risorse internet

https://www.lineeguidadsa.it/index.php
https://www.miur.gov.it/documents/20182/1306025/Gli+alunni+con+DSA_a.s.+2017_2018_def.pdf/08b09a8a-03a4-a2f4-d5c7-01e0514c4121?t=1560510755989



 

Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi

La Terra Santa

...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno...

Versi tratti da "La Terra Santa"
di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo  Pini, di Milano.

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