di Marie-Françoise Delatour, Presidente di Cercare Oltre A.P.S e capofila di Sogni&Bisogni
Questa newsletter di febbraio è ricca di articoli per guardare, per tentare di capire, per agire e per aiutare chi soffre, utenti e familiari, perché tutta la famiglia è parte della stessa sofferenza. Vi proponiamo eventi e attività realizzate a Bologna.
Sarà perché il 2024 è l’anno anniversario della nascita di Franco Basaglia? Sarà perché il disagio giovanile sta aumentando al galoppo? Sarà perché la società civile si sta lentamente svegliando e accetta di guardare in faccia ciò che fino a poco fa era ancora tabù e chiuso nell’armadio?
Comunque in questi ultimi mesi numerosi film vengono proiettati in TV e sul grande schermo, altri sono in arrivo nel mese di marzo a Bologna, le testimonianze scritte circolano, l’integrazione sociale prosegue e lo stigma sembra lentamente fare meno “barriere” di protezione rispetto a prima. La città si muove.
Per questo mese vi proponiamo articoli un po' lunghi, ma ne vale la pena. Sono densi di informazioni, di emozioni, di condivisione autentica, anche di sorprese quando si “vedono” i piccoli frequentare la scuola di sub o i più grandi recuperare autostima e integrazione sociale attraverso l’arte e lo sport.
Questo mese iniziamo con le testimonianze:
- Un bell'articolo sul documentario “Krypton” di Francesco Munzi, proiettato in sala al Modernissimo e all’Arlecchino, che molti di noi hanno potuto vedere e che filma in diretta la realtà di due comunità terapeutiche;
- L’intervista alla madre di un giovane ritirato sociale, fenomeno ormai diffuso e spesso poco comprensibile per chi non lo vive quotidianamente in casa;
- La presentazione del libro “Antonio, che cosa ci hai insegnato?”, testimonianza sulle trasformazioni indotte sui genitori dalla partecipazione in diretta al percorso di sofferenza e poi di morte di un figlio schizofrenico.
Questi primi tre articoli ci propongono con leggerezza e speranza il “potere trasformativo” della malattia mentale sui familiari e sulle persone conviventi.
Gli ultimi quattro articoli raccontano esperienze innovative di sviluppo delle proprie capacità (spesso insospettate) e di integrazione sociale in contesti più ampi:
- L’esperienza emblematica condotta da tre associazioni della Neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza per bambini con autismo e trisomia presso la ScubaSchool di Bologna, che ha dimostrato che quelli che si pensavano come propri limiti possono essere superati, in un clima di fiducia e di aiuto esperto;
- Il laboratorio di arte tra educatori, utenti, operatori e cittadini sul territorio della città metropolitana nell’ambito del programma Recovery college, che avvia una collaborazione mista tra varie categorie di persone interessate all’arte;
- La partecipazione del collettivo degli artisti irregolari di Bologna alla settimana Art City di Bologna, che ha riscontrato un bel successo di visite e anche di vendita di opere esposte.
- Le esperienze ormai consolidate di sport settimanale organizzate dalla cooperativa Società Dolce insieme alle associazioni Non andremo mai in TV presso il Circolo Tennis Italia del Quartiere Barca di Bologna, che assegna allo sport un ruolo importante per la ripresa in mano della propria vita.
Buona lettura a tutti.
Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi
...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno...
Versi tratti da "La Terra Santa"
di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo Pini, di Milano.
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