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Dal dentro al fuori, dove l'arte incontra il movimento

aggiornato al | Staff | ARTICOLI

di Alberto Negrelli e Stefania Petrizzelli, educatori

Sempre più giovani e giovanissimi denunciano un disagio mentale che molto spesso si rivela essere prima di tutto un disagio sociale. La mancanza di prospettive, la sfiducia in sé e nel mondo che li circonda, la difficoltà agli scambi relazionali porta sempre più giovani a rinchiudersi in se stessi fra “quattro  mura”.

Foto Dentro Fuori

L’isolamento, sia fisico che emotivo, la scarsità di comunicazione con gli altri non fa che peggiorare la situazione, in un periodo critico e fondamentale per lo sviluppo della personalità.

Con l’intento di trovare nuove strategie per nuovi problemi, nasce il progetto “Dal dentro al fuori": arteterapia e arte marziale interna (tai chi chuan), come strumenti per fare uscire e imparare a riconoscere, gestire, trasformare, emozioni e sentimenti, perché ciascuno possa essere uno specchio per l’altro, perché nella solitudine e nell’apatia nessuno può diventare una persona migliore.

Da ottobre 2021, grazie a una sinergia tra le due cooperative  sociali ASSCOOP e IL MARTIN PESCATORE, accogliendo le esigenze espresse dal territorio e dal CSM della Pianura Ovest,  giovani adulti con disagio psicologico hanno la possibilità di riscoprire l’incontro con l’altro, utilizzando modalità di comunicazione non banali e riduttive attraverso l’utilizzo di strumenti espressivi oppure corporei agendo in uno spazio sicuro, all’interno del quale ogni partecipante può esprimersi e comunicare con gli altri sentendosi a proprio agio e non giudicato.

Durante il percorso è possibile acquisire nuove competenze, coltivare una passione e utilizzarla come strumento di crescita in un ambiente non competitivo, dove anzi il gruppo viene visto come principale risorsa, sia come contenitore emotivo, che come strumento di crescita per ogni singolo individuo. Tutti i ragazzi che partecipano al laboratorio "Dal dentro al fuori" sono accolti e trovano nel tempo quella fiducia e rispetto reciproco fondamentali per sciogliere rigidità e blocchi che ostacolano una reale comunicazione.

I due strumenti utilizzati, arte terapia e tai chi, sono indirizzati ai medesimi obiettivi e pensati come parti di un’unica esperienza, semplicemente vissuta da due prospettive differenti. Favorire l’espressione stimolando i partecipanti a condividere le proprie emozioni, imparare a riconoscerle e a gestirle, è il principale obiettivo della proposta.

Il tai chi permette di lavorare a livello corporeo, cimentandosi anche con esercizi in coppia in cui si gioca  con emozioni quali frustrazione, rabbia, aggressività, e dove ognuno può imparare a collaborare con il partner per una crescita comune. L’arteterapia affronta le stesse problematiche utilizzando la mediazione artistica.

L’arteterapia si fonda sull’idea che rappresentare artisticamente possa essere più autentico e immediato della verbalizzazione, che i contenuti espressi graficamente possano essere più accessibili ed elaborati poi in maniera più serena, utilizza strumenti come il disegno, la pittura, la manipolazione ecc, per favorire creatività e condivisione.
 
La modalità di conduzione della  parte di arteterapia fa si che ciascuno possa sviluppare la propria tecnica personale ed il proprio stile espressivo, utilizzare le immagini create come ponte di comunicazione, sia con il proprio mondo interno, sia con gli altri; durante il percorso il senso di identità personale aumenta, così come il livello di autostima.

La parte del tai chi utilizza invece come strumento il lavoro e l’intelligenza corporea; la didattica utilizzata prevede l’apprendimento di una serie di movimenti dell’arte marziale, che andranno resi, attraverso la ripetizione e l’impegno individuale, sempre più precisi, fluidi e rilassati. L’obiettivo è coordinare corpo mente e respiro, sviluppando di conseguenza autocontrollo, concentrazione e sicurezza in se stessi.

Il progetto sta portando buoni risultati, il gruppo è coeso e l’atmosfera è  ottima. Il livello di partecipazione di ciascuno ci incoraggia a proseguire in futuro con questo tipo di esperienze. Il progetto “Dal dentro al fuori” si inserisce in un ventaglio di interventi mirati ai giovani e centrati sulle loro problematiche attuali; proseguirà anche nel 2022. I luoghi presso cui si svolge sono quelli della Unione Polisportiva Persicetana a San Giovanni in Persiceto.

Fino ad ora il progetto ha coinvolto 6 persone. In accordo con il CSM (Centro Salute Mentale) Pianura Ovest e i referenti sarà possibile valutare nuovi ingressi secondo modalità e tempistiche funzionali al gruppo e allo svolgimento del progetto stesso.

Al seguente link la BROCHURE




 

Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi

La Terra Santa

...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno...

Versi tratti da "La Terra Santa"
di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo  Pini, di Milano.

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