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Alla Casa di Tina, un laboratorio di filosofia per la ricerca di sè e del proprio benessere

aggiornato al | Staff | ARTICOLI

di Maria Berri, redattrice di Sogni&Bisogni

Alla Casa di Tina, la casa delle associazioni della salute mentale di Bologna, il secondo e il quarto mercoledì del mese, è aperto un laboratorio permanente di filosofia, condotto da Fabio Tolomelli e rivolto a utenti e a persone esterne al circuito della salute mentale.

la scuola di atene grande

             La "Scuola di Atene" di Raffaello

Abbiamo incontrato Tolomelli e due tra i partecipanti per conoscere le ragioni di tale proposta. "Durante il periodo del lockdown – spiega Tolomelli – disponevo di tantissimo tempo libero, poichè lavoravo in smart working e avendo una passione per la filosofia, che risale ai tempi della scuola, mi è venuta l'idea di allestire un laboratorio dedicato a tale scienza. Avevo studiato la filosofia applicata alla pedagogia per conseguire il diploma di maestro d'asilo e diventare così assistente di comunità infantile. In tal modo ho acquisito un metodo educativo e didattico".

Tolomelli sviluppa questo laboratorio in qualità di Esp (esperto in supporto fra pari, una persona che ha conosciuto la sofferenza psichica, ha fatto un percorso di recovery e ha deciso di mettere la propria esperienza a disposizione degli altri, dopo aver seguito una formazione specifica), tramite un tirocinio formativo inclusivo con il Centro di salute mentale di San Pietro in Casale che lo segue. Con l'aiuto della sua educatrice professionale, ha pensato di strutturarlo con l'obiettivo di offrire benessere ai partecipanti, utilizzando il metodo peer to peer (tra pari): è diventato così un laboratorio alla pari, circolare e solidale in cui è assente lo spirito competitivo.

Il numero delle persone è sempre variabile, "Siamo partiti in due o tre – dice Tolomelli - e via via si sono aggregati altri, raggiungendo anche picchi di 15 partecipanti". Tra le persone esterne vi è Mirka, docente di filosofia in pensione, e Kazumi Kurihara che lavora per Tokyo Soteria, un'organizzazione no profit che si occupa di persone con disagio psichico in Giappone ed è laureata in filosofia.

La filosofia, racconta Tolomelli, è la madre di tutta la conoscenza e le scienze come la religione, la psicologia, la pedagogia, la medicina, traggono le loro origini da essa. Sostiene che la filosofia gli ha dato la possibilità di ampliare il suo universo cognitivo, gli ha procurato benessere e soprattutto risposte concrete a domande legate al senso della vita. "Quando ci si ammala, il senso della vita viene perso in tutto o in parte – dice – e anche dei piccoli frammenti di filosofia sono riusciti a darmi risposte importanti".

Tolomelli è un autodidatta della filosofia, il suo modus operandi si basa sulla visualizzazione di interventi video su Youtube di due professori di filosofia, Ermanno Ferretti e Matteo Saudino, "guardavo un filmato, mi soffermavo ad approfondire per comprendere meglio alcuni passaggi, seguendo un manuale", spiega. È questo il metodo che poi ha riportato nel laboratorio per discutere insieme ai partecipanti parti della lezione, in un processo dinamico dovuto alle spiegazioni o alle riflessioni, o per soffermarsi a parlare di alcuni momenti del loro vissuto.
"È molto importante darsi un preciso stile di comunicazione - dice - perchè esprimersi al meglio aiuta a farsi comprendere, e nel contempo occorre che l'espressività venga canalizzata, moderata e controllata per essere condivisa".

Il gruppo conversa anche di politica e sulla base degli scritti di Platone o di Aristotele si discute intorno alle forme di governo e alle loro degenerazioni: la monarchia che può trasformarsi in tirannide; l'aristocrazia in oligarchia e la democrazia in democrazia corrotta. ipotizzando quali possano essere le forme più giuste per i popoli. La filosofia ha anche un fine ontologico perchè permette di scoprire la scala di valori morali ed etici di ognuno che possono tornare anche utili nella pratica quotidiana e guidare verso interessi superiori.

"Dal laboratorio si esce più rasserenati, un po' come all'uscita del cinema dopo aver visto un bel film – racconta Tolomelli – Le persone sono rasserenate perchè si sono potute esprimere su cose che sapevano, che avevano dimenticato o che hanno scoperto in quel momento. Mi è tornata in mente una frase di Padre Marella: la gioia è sempre al plurale. È proprio così. In questo sta il senso della vita e adesso vivo per essere felice al plurale".

Tra i partecipanti al laboratorio c'è Maurizio Artale, un amico di vecchia data di Tolomelli che sta frequentando con entusiasmo gli incontri alla Casa di Tina: "Ho iniziato a seguire questo laboratorio spinto dalla necessità di conoscermi meglio al fine di fare introspezione per trarne un vantaggio psicofisico. E anche per avere la possibilità di conoscere altre persone".

Artale ha fatto studi classici, durante i quali si è appassionato alla filosofia perché, spiega, "mi permetteva di seguire, con un'attenta analisi, il pensiero politico che si sviluppava nel corso delle varie epoche. Mi sono soffermato, in particolare, sui filosofi greci sino ad arrivare a quelli dell'Ottocento che riprendono il pensiero ellenico, anche se con modalità differenti. In effetti le avevo in parte dimenticate, a causa del mio periodo di fragilità psichica". Per Maurizio Artale, la socialità e l'apertura al dialogo sono dei punti di forza del laboratorio per lo scambio continuo dei diversi punti di vista e per la maggiore facilità di conversare con il gruppo, anche se per natura lui è un tipo socievole. "Tutto questo mi dà un senso di benessere".

Ma quindi c'è un valore terapeutico in un laboratorio in cui si discute di filosofia? È Tolomelli a rispondere per primo: "I partecipanti lo trovano interessante e anche utile perchè gradualmente contribuisce a rafforzare la loro autostima e fornisce la chiave di lettura per aprirsi agli altri e al mondo. Quindi è importante poterlo proseguire". Gli fa eco Artale: "Anche per me c'è stato un ulteriore miglioramento. Mi è piaciuto sentirmi utile, e ho invogliato amici e conoscenti a frequentarlo".
Fabio Tolomelli racconta che Maurizio Artale è diventato un punto di riferimento per tutti, quando alcuni concetti non sono molto chiari è sempre pronto ad aiutare gli altri, grazie anche alle sue conoscenze scolastiche della filosofia.

"Ho iniziato ad appassionarmi alla filosofia da autodidatta – sostiene Lucio Cocchi, un altro partecipante del laboratorio – per poter avere gli strumenti per comprendere determinati quesiti e darmi delle risposte che altrimenti da solo non sarei riuscito a trovare". Cocchi racconta che già conosceva Tolomelli e, in alcune occasioni, aveva incontrato Artale e Mirka, l'insegnante di filosofia in pensione. Tra loro si è creato una sorta di "cameratismo" ed è stato molto proficuo il confronto che ne è scaturito.

Cocchi è un ragazzo che ama leggere ed erudirsi sulle correnti storico filofiche del passato come lo stoicismo (dottrina e tradizione che mette in risalto la forza d'animo di fronte alle avversità della vita) collegandola alla filosofia, poichè vuole comprendere come i filosofi che si sono succeduti nel tempo hanno affinato le concezioni innescando così un processo migliorativo del pensiero. "Consiglierei ad altri di frequentare questo laboratorio, soprattutto per un percorso di rafforzamento individuale, anche se lo sconsiglierei a chi sta vivendo una fase acuta di fragilità psichica, perchè ci sarebbe un sovraccarico di domande che porterebbe a un ulteriore stress", dice Cocchi.




 

Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi

La Terra Santa

...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno...

Versi tratti da "La Terra Santa"
di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo  Pini, di Milano.

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