Editoriale di aprile 2022

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di Marie-Françoise Delatour, Presidente APS Cercare Oltre e Capofila del sito Sogni&Bisogni

Con questo numero di fine aprile, proseguiamo il nostro viaggio attraverso l’area della Salute mentale e della disabilità bolognese, per potere conoscere meglio la varietà e la ricchezza dei protagonisti, delle esperienze, dei supporti e delle iniziative; osserviamo una buona continuità d’impegno dei vari soggetti attivi, nonostante il biennio Covid e nonostante il grande ricambio generazionale avvenuto nell’ultimo periodo in sede DSM-DP.

Foto editoriale aprile22

Nella foto Palazzo Re Enzo illuminato di blu per la giornata sull'autismo

Tale ricambio massiccio degli interlocutori pubblici che non ha facilitato la necessità di dare continuità ai percorsi di confronto e di co-progettazione.

Proponiamo questo viaggio e gli articoli della newsletter non solo per gli utenti, i familiari, gli operatori da tempo “al fronte”, ma anche per i “nuovi arrivati” dei servizi DSM, per evitare di ripartire da capo come se non esistesse nulla; potere conoscere e valorizzare le reti di collaborazione esistenti che sono frutto di anni di impegno e di fatiche, avere una visione chiara dell’attuale mappa delle opportunità, ci sembra indispensabile per sviluppare un territorio accogliente e più “inclusivo”, e a questo intendiamo contribuire attraverso la comunicazione di “Sogni&Bisogni”.

Attraverso i racconti e le testimonianze, scopriamo che stanno lentamente crollando gli steccati e i distinguo tra NPIA e Psichiatria Adulti, tra pubblico e privato sociale, tra le varie forme delle disabilità e delle psicopatologie, perché sempre di più emerge il primato delle esigenze delle singole persone, con le loro risorse e le loro disabilità specifiche (motorie, psichiche, sensoriali, relazionali) come ricorda la nuova legge quadro nazionale sulle disabilità. I punti di riferimento non sono solo le categorie sanitarie o le nomenclature dei disagi, ma diventano le persone con disagio nell’arco di tutta la loro vita, nel loro contesto personale quotidiano di vita.

In questo numero cogliamo l’opportunità di 2 appuntamenti ufficiali per parlare dell’operato in questo senso di 2 delle tante associazioni molto attive sul territorio:
- La giornata nazionale dell’autismo (2 aprile) che ha dato lo spunto per conoscere meglio l’operato pluriennale di Angsa, presente quel giorno in piazza Maggiore a Bologna, tramite numerose testimonianze di familiari e volontari raccolte da Laura Pasotti;
- Il ventennale dell’associazione Passo Passo il 9 aprile a Sasso Marconi, con numerosi interventi istituzionali; questo appuntamento ci ha dato l’occasione per ricostruire la storia e le finalità dell’associazione, con testimonianze da familiari ed operatori raccolte da Daniele Collina.

Successivamente, con Maria Berri, proseguiamo il nostro viaggio tra i 3 centri diurni gestiti dalle cooperative sociali. Dopo il centro Rondinie presentato nel mese di marzo, oggi andiamo al Centro Tasso, anch’esso in fase di grande evoluzione e apertura per ancorarsi sul territorio e creare relazioni con tutte le altre realtà associative e di volontariato dell’area del Navile.

Poi ci sono le iniziative “puntuali”, le buone pratiche, frutto di impegno e di insistenza di singole persone, che potrebbero essere trasferite anche in altri luoghi; sono tuttavia poco conosciute perché non fanno parte di circuiti ufficiali. Tramite il tavolo di lavoro promosso dal CUFO, la vice-presidente Lucia Luminasi sta conducendo una mappatura meticolosa di queste iniziative che sono state chiamate “pepite”, perché sono molto preziose, fanno stare meglio gli utenti e vanno curate con il massimo riguardo.

Infine, vi trasmettiamo la testimonianza di Mirella Coiro, familiare dell’associazione AITSAM e maestra di scuola elementare andata recentemente in pensione. Rispetto ai bambini, Mirella ha sviluppato una grande sensibilità e competenza, e le sue osservazioni personali sui disagi provocati dal lockdown e dalla DAD sulla psiche fragile dei bambini sono fondamentali per prevenire disagi più gravi che potrebbero svilupparsi più avanti negli anni. Grazie a Mirella per questo contributo pieno di umanità.
Per questa newsletter di aprile vi inviamo “solo” cinque articoli, ma sono densi di informazioni e ricchi di spunti di riflessione. Mandateci i vostri commenti. Buona lettura a tutti.




 

Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi

La Terra Santa

...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno...

Versi tratti da "La Terra Santa"
di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo  Pini, di Milano.

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