a cura di Federico Mascagni, redattore di Sogni&Bisogni
L’associazione Progetto Itaca Bologna ODV, membro del Comitato Utenti Familiari e Operatori della Salute Mentale (CUFO) ha recentemente ottenuto in comodato d’uso gratuito una nuova sede, che consente l’utilizzo in autonomia di un bilocale in un palazzo storico di Via Nazario Sauro.
Grazie all’intercessione di una socia, Chiara Sanfelici, con la Fondazione Gualandi, è stato anche possibile arredare con mobili da ufficio i locali, situati al piano terreno e quindi facilmente accessibili. Si tratta di un luogo pratico e affascinante per il suo aspetto storico. Nelle sala all’ingresso sono presenti due postazioni per il lavoro di ufficio, mentre la sala più grande, provvista di un caminetto inutilizzabile ma molto suggestivo, è destinata a riunioni, lavori collettivi e momenti conviviali, grazie a un piccolo ma funzionale cucinotto. Nello spazio esterno coperto da una tettoia c'è la possibilità per i soci utenti di fumare e soprattutto di prendersi cura di piante orticole coltivate dentro a cassoni.
“Finalmente possiamo accogliere i soci e i loro familiari per fornire un posto sicuro dove passare il loro tempo e svolgere attività di varia natura” racconta Antonella Dolcetta, presidente di Itaca Onlus “oltre fornire gli spazi necessari ad attività di supporto all’organizzazione, come quella della comunicazione attraverso i social”. Termina così il lungo periodo di lavoro a distanza per i soci utenti; fattore importante visto il disagio percepito, causato dall’isolamento alienante del telelavoro. “ Sono ripartiti i nuovi corsi per i volontari e i gruppi Famiglia-Famiglia e Pari-Pari, una sorta di gruppi di Auto Mutuo Aiuto ereditati dalle ricerche della nostra presidente della sede centrale di Milano Ughetta Radice Fossati”.
Nata negli anni ’70, l’associazione con sede a Milano vide la presidente, madre di una figlia utente, trovare soluzioni innovative nel campo della recovery grazie a viaggi all’estero che la misero in contatto con le esperienze più interessanti, come la fondazione statunitense International Clubhouse, che aveva intuito l’importanza di un luogo inclusivo tra pari per un inserimento nella società.
“Per quanto riguarda i progetti che coinvolgano la città puntiamo molto su quello con le scuole” spiega Elisa Vico, vicepresidente di Itaca Onlus Bologna “pensato per portare un aiuto agli insegnanti dei licei per individuare eventuali primi segnali della malattia nei propri allievi. Affiancheremo loro anche degli psicologi di appoggio perché gli studenti hanno diritto a vedere compresi in tempo disturbi invalidanti anche per lo studio, per prendersi cura della loro Salute Mentale e per diffondere la cultura contro lo stigma.”
Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi
...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno...
Versi tratti da "La Terra Santa"
di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo Pini, di Milano.
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