Intervista a cura di Daniele Collina redattore di Sogni & Bisogni
Dopo aver letto l'intervento di Walter Galavotti (familiare e componente della Consulta Regionale per la Salute Mentale, sul tema delle pensioni di disabilità) abbiamo deciso di metterlo a confronto, attraverso un'intervista, con un utente: il nostro redattore Daniele Collina.
Il fatto di essere invalido al 100% presuppone automaticamente la completa inabilità al lavoro e quindi essere beneficiari dell'aumento o vi possono anche essere invalidi 100% che possono lavorare e quindi non hanno diritto all'aumento?
Attualmente le regole sono le seguenti . Gli invalidi civili totali (100%) per poter usufruire dell’assegno di 286,81 euro possono svolgere attività lavorativa senza però superare il limite di reddito di 16.982,49 euro. Per gli invalidi civili parziali il limite di reddito scende a 4.926,35 euro.
La Corte costituzionale nella camera di consiglio del 23 giugno 2020, ha (finalmente) stabilito che 286 € mensili previsti dalla legge per le persone totalmente inabili al lavoro per effetto di gravi disabilità non sono sufficienti a soddisfare i bisogni primari della vita in quanto si violerebbe palesemente l’articolo 38 della Costituzione che garantisce gli inabili affermando che “Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale“. Successivamente il governo Conte, con l’approvazione del Decreto Agosto, ha accolto i rilievi della Corte costituzionale ed ha alzato l’assegno delle pensioni per gli invalidi civili al 100% con più di 18 anni e un reddito annuo non superiore al valore di 8.469,63 euro dagli attuali 286 a 651 €. Ne consegue che qualsiasi reddito fiscalmente rilevante rende impossibile godere dell’aumento a 651€ .
Nel caso una persona possa lavorare magari, anche solo con un tirocinio formativo potrebbe ricevere l'aumento ugualmente?
Per capire se il compenso di un tirocinio formativo può compromettere l’aumento a 651 € della pensione in quanto porterebbe il reddito complessivo oltre il limite massimo di 8469 € è opportuno aspettare la circolare delì’INPS che chiarirà nei dettagli i requisiti necessari per ottenere l’aumento della pensione. l'ANMIC, l'Associazione Nazionale Mutilati Invalidi Civili, dopo un incontro con i rappresentanti dell'Inps, ha riferito che la circolare applicativa sarà diffusa nei prossimi giorni e che l’INPS pagherà aumenti e arretrati dal 20 luglio in automatico.
Se la pensione è superiore a quello che si avrebbe con un tirocinio o un altro tipo di lavoro potrebbe essere un disincentivo a lavorare e quindi causa di rinchiudersi in se stessi?
Potrebbe essere un disincentivo se l’inclusione lavorativa fosse praticata e diffusa su vasta scala. Purtroppo la realtà non corrisponde alle legittime aspirazioni di tanti utenti e familiari. Solo una minima parte di loro infatti svolge attività lavorative nelle varie forme possibili (Tirocini formativi, IPS, Interventi Sociali Riabilitativi Attivi ISRA , ex Legge 68/99 ecc.) quindi il fatto che la pensione di invalidità sia stata portata a livelli più dignitosi e più compatibili coi bisogni primari degli utenti va considerato un primo passo molto importante.
Poi è ovvio che l’inclusione lavorativa, laddove sia possibile e compatibile con le condizioni dell’utente, rimane obiettivo di civiltà irrinunciabile.
Al seguente link la circolare applicativa citata nella seconda risposta: Circolare INPS n. 107 del 23 settembre 2020
Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi
...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno...
Versi tratti da "La Terra Santa"
di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo Pini, di Milano.
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