di Maria Berri, redattrice di Sogni&Bisogni
L'audiolibro "La tela del ragno felice - la psichiatria fuori" (Erga edizioni) è un volume polisensoriale con contenuti multimediali che raccoglie la documentazione delle iniziative che i volontari/sostenuti dell'associazione Prato di Genova Voltri hanno messo in atto per il progetto “Per cammini comuni”, consta di 145 pagine e di numerosi sussidi audiovisivi.
Si presenta con una prefazione, curata da Roberta Antonello, una introduzione a firma di Emilia Vento e 30 capitoli indipendenti l'uno dall'altro. Essi illustrano e descrivono i laboratori di musica, informatica, scrittura (poesia, prosa, riflessioni e commenti di celebri passi di testi letterari), le interviste alle associazioni che hanno collaborato, e ai soggetti che interagiscono sul territorio. La scrittura semplice e accattivante è accompagnata egregiamente dgli audio visivi.
Chi ha curato la parte informatica e chi ha raccolto il corposo materiale sono state le due volontarie sostenute Emilia Vento e Maddalena Descalzi. Quest'ultima come esperta informatica, Emilia come curatrice dell’audiolibro. Giovanna Rossi, un'altra volontaria, ha seguito, sostenuto e discusso con il gruppo e contribuito con idee e aspetti organizzativi. Lavoro non semplice di integrazione, a volte anche difficile e animato.
L'opera testimonia la risposta che le associazioni Prato, ALFaPP (Associazione Ligure Famiglie Pazienti Psichiatrici), Insieme per caso e Arci Pianacci, con i servizi pubblici e privati e i luoghi di aggregazione laici e religiosi, offrono, in un sistema integrato, ai bisogni della programmazione dell'assistenza psichiatrica. In tal modo si costruisce una ricca e fitta rete sociale. Quindi, è un invito a tutti gli attori della salute mentale fruitori e tecnici, ma anche alla comunità stessa, diventando così "la città che cura".
“Per cammini comuni” (camminare verso una autonomia soddisfacente e responsabile), è anche il lavoro di supporto di esperti nei più diversi campi, utilizzando tecniche come l'auto mutuo aiuto per utenti e per familiari. L’area creativa, fonte di maggiore autostima e conoscenza di se stessi, ha visto l’impegno di Emilia Vento nel gruppo scrittura, Federico Migone e Silvia Fiorentini hanno raccolto video, immagini e testimonianze di poesie, racconti, letture, registrazioni. Con questa attività hanno rafforzato una identità positiva e divertente, coinvolgendo altri volontari/sostenuti. Barbara Bocca ha aiutato i volontari sostenuti a riflettere sulla musica per sintonizzarsi sulle proprie emozioni e condividerle con il gruppo. Nel libro sono presenti lavori individuali declinati secondo le proprie esigenze, nel contempo compaiono anche lavori collettivi, primo fra tutti quello sul mare (parole, impressioni), ripreso anche da Barbara Bocca che ne ha fatto un video per musicoterapia.
Figura significativa nella Prato è la maggiordoma, alla quale viene dedicato un capitolo, per quanto concerne il sostegno agli aspetti dell'abitare da soli e in serenità. Fin dall’inizio, dal 2005, i volontari e sostenuti/volontari si aiutavano a vicenda per quello che erano in grado di fare con l’obiettivo di una residenzialità autonoma. Bisognava imparare a gestire spesa, casa, ecc. Man mano che si inserivano nell'associazione altri soggetti, hanno individuato in una loro amica, già volontaria, la persona più adatta a svolgere le diverse funzioni che l’abitare autonomo richiede. Negli anni hanno raggiunto un’autonomia sufficiente per comprendere le loro reali necessità e manifestarle. E così che s'inserisce la maggiordoma. Accompagnamenti, pratiche, aiuto nella spesa o nella pulizia della casa, risposta agli imprevisti, presenza nell’individuare insieme problemi, rassicurare e consigliare. La delicatezza del suo compito è pari alla necessità dello stesso. Di lei hanno tutti fiducia, non si intromette, rispetta le diversità e i gusti di ognuno, non educa, sostiene.
Nella Prato, quindi, si costruisce una rete efficace di relazioni e legami e ci s'impegna affinchè le persone attingano alle loro risorse grazie anche ai gruppi di auto aiuto. Cosi si abbatte la solitudine e si riscopre il piacere dello stare insieme.
All'A.L.Fa.P.P., capofila del progetto "Per cammini comuni", è dedicato un capitolo, a cura di Marina Martignone. Tra i vari punti di forza dell'associazione, si evidenziano gli studi e le iniziative che essa mette in atto nell'adoperarsi verso gli organi legislativi e amministrativi, affinché vengano rispettate le leggi nazionali e regionali. Si parla anche del circolo "Laura Lugli", sito nella sede centrale di Genova, in cui a circa un centinaio di utenti si propongono le attività culturali, ricreative e sportive, utilizzando i diversi linguaggi. Il fine è di stimolare in ognuno le potenzialità, aiutandoli a inserirsi nel tessuto sociale. In tal modo l'organizzazione diventa uno stabile punto di riferimento per tutto il territorio.
La suggestione che si prova in alcuni capitoli, come in Pensieri e poesie di Paola, tocca le corde più profonde dell'intimo sentire, poichè trattano svariati temi che sono tutti giocati sull'introspezione psicologica. Colpisce la prima quartina della poesia dal titolo Felicità, obiettivo a cui tutti ambiscono approdare.
Felicità
Immensa radura
dove
nell'interno mio e nostro
un sorriso rinasce nel sole.
Nel libro il denominatore comune è la tensione che si respira nella ricerca della libertà, intesa come autonomia nell'affrancarsi da ogni vincolo che rende prigionieri e che fa volare, con l'aiuto e i suggerimenti opportuni, verso orizzonti via via sgombri da foschie e nubi.
Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi
...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno...
Versi tratti da "La Terra Santa"
di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo Pini, di Milano.
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