di Daniele Collina, redattore di Sogni&Bisogni
L’associazione GRD Genitori Ragazzi Down Bologna, da un paio di anni, ha attivato nell’ambito del progetto di autonomia, l'organizzazione di brevi soggiorni in montagna. L'idea nasce dalla necessità di far provare ai ragazzi e alle ragazze seguite dall'associazione le attività che si fanno in una vita normale, far loro sperimentare qualcosa che, di solito, non fanno le persone disabili. Le attività sportive che in genere vengono proposte sono le passeggiate in città o in campagna non particolarmente impegnative, l’arrampicata, l’equitazione.
Ne abbiamo parlato con Antonella Misuraca, presidente di GRD Bologna: “La novità sta nel portare il gruppo di autonomia a provare lo sci nelle sue varie accezioni, discesa e fondo, sia per fare sport ma anche per consolidare le relazioni. La finalità è far sperimentare sensazioni nuove e magari scoprire che qualcuno è particolarmente portato e quindi impegnarsi perché prosegua questo sport”.
Per l’associazione è stato un grande sforzo economico dato che andare in montagna costa, i maestri e gli impianti di risalita costano e inoltre quest’anno i prezzi sono aumentati, “ma i risultati sono stati molto soddisfacenti”, aggiunge Misuraca.
Nel 2022 è stato fatto il primo esperimento di un weekend con un gruppo mentre quest’anno ne sono stati organizzati due, uno per cinque giorni e uno per tre, a Folgaria in Trentino. L'obiettivo è arrivare nel 2024 a fare una settimana in modo che ragazzi e ragazze facciano uno step successivo di apprendimento.
Nel primo gruppo hanno partecipato in 6, tutti con la sindrome di Down, mentre nel secondo erano in 8 con anche altre forme di disabilità quali autismo ed epilessia. La fascia di età andava dai 15 ai 25 anni. In ogni gruppo erano presenti due educatori.
Secondo Antonella Misuraca, “la differenza fondamentale, considerando che ragazzi e ragazze con la sindrome di Down hanno una grande difficoltà spazio-temporale e quindi di equilibrio, è proporre qualcosa che non è semplice ma nel quale possono riuscire, se adeguatamente aiutati”.
Per questo motivo GRD Bologna si è rivolta ai maestri specializzati sulla disabilità della scuola Scie di Passione di Folgaria tramite Sportfund – Fondazione per lo sport Onlus. “Si è rivelata un’ottima scuola – dice Misuraca - Il rapporto tra maestro e ragazzo/a dipendeva dal grado di capacità e quindi abbiamo avuto rapporti 1 a 1 e 1 a 3 a seconda delle varie situazioni. Ragazzi e ragazze sono ovviamente migliorati in breve tempo, dico ovviamente perché credo molto in loro, e penso che abbiano tanto da dimostrare a tutti noi”.
Misuraca racconta che alcune famiglie erano restie a far partecipare i propri figli e figlie a questo progetto di autonomia, ma poi si sono meravigliate che nessuno di loro si sia opposto, che abbiano sciato tutti i giorni, che nessuno abbia detto che non gli piaceva e che non ci avrebbe più provato. “Questo vuol dire che i maestri sono riusciti a comunicare la passione per lo sci e gli educatori hanno dato loro la sicurezza di potercela fare. Il risultato è stata una crescita di autostima e un consolidamento del gruppo”, aggiunge Misuraca.
Lo sport si è rivelato un grande veicolo di educazione. L'obiettivo del progetto è da un lato aumentare l'autostima di chi ha partecipato ma anche l'autonomia, la capacità di stare in gruppo, essere in grado di sostenere gli altri, di spostarsi, di gestire la relazione con i maestri di sci. Un giorno questi ragazzi e ragazze andranno a vivere da soli ed è importante che sappiano costruire e mantenere buone relazioni.
Per parlare degli aspetti pratici del progetto noi di Sogni&Bisogni abbiamo intervistato Luigi Parmeggiani, maestro di sci bolognese della scuola Scie di Passione di Folgaria, che lavora con GRD Bologna già da un anno. “Ho anche partecipato a un progetto per insegnare a ragazzi e ragazze dell'associazione ad andare in bicicletta – racconta - Ci siamo conosciuti tramite la fondazione di Bologna Sportfund che si occupa di reperire fondi per sostenere i progetti sportivi rivolti a persone con disabilità. La stessa Scie di Passione è specializzata nell’insegnamento alle persone disabili, il nostro motto è sci for all”.
Luigi Parmeggiani fa il maestro di sci da 40 anni e ha lavorato tanto sulla disabilità, ha partecipato anche alle Paralimpiadi con un atleta cieco. E in Scie di Passione lui e gli altri maestri di sci lavorano con tante associazioni simili a GRD Bologna.
“Ogni persona ha esigenze particolari, a prescindere dalla disabilità, e quindi è necessario adattare la modalità di insegnamento perché possa sviluppare una tecnica propria – spiega Parmeggiani – Non esiste una tecnica specifica per le persone disabili. Ognuno ha le proprie peculiarità e spetta a noi maestri adattare la tecnica standard a chi ci troviamo di fronte”.
Per Parmeggiani lavorare con i ragazzi e le ragazze con disabilità è sempre una grande emozione soprattutto quando riescono a fare le cose che cerca di insegnare loro. Attraverso la loro esperienza, lui stesso può imparare qualcosa di utile per il suo lavoro.
“Durante il soggiorno abbiamo cercato di far conoscere loro la montagna in tutti i suoi aspetti, senza limitarci soltanto a quella che è la lezione di sci – continua il maestro – Tutti hanno fatto almeno un'escursione nel bosco a piedi, anche se dato che non c'era neve non hanno potuto usare le ciaspole, hanno provato lo sci di fondo e la discesa. Alcuni non avevano mai messo gli sci ai pedi ma in un paio di giorni hanno imparato a fare una discesa a spazzaneve, la tecnica di base per i principianti. Qualcuno ha persino affrontato le piste un po' più impegnative. “Tutti hanno imparato a essere autonomi sugli sci, un risultato che si rifletterà nella loro vita quotidiana con una crescita dell'autostima”, conclude Parmeggiani.
Tra i partecipanti al soggiorno a Folgaria, c'era Alessandro. La vacanza è stata suggerita alla sua famiglia da Antonella Misuraca e la proposta è stata accettata, anche se Simona, la mamma di Alessandro, ha confessato che “mio figlio inizialmente non ci voleva andare perché è un pigrone e abbiamo dovuto insistere per convincerlo”.
La vacanza in montagna è stata però una scoperta per Alessandro: “Il soggiorno è andato benissimo. Eravamo in una bella casa con persone simpatiche. Ho scoperto di sciare bene mentre ascolto la musica con la maestra Vivian. Ho anche fatto delle camminate insieme al maestro Luigi”.
Simona racconta: “Questa vacanza è servita a mio figlio per essere un po' più autonomo, per stare con altre persone e provare a fare ciò che gli viene spiegato, dato che a volte tende a tirarsi indietro. La cosa importante è che possa decidere da solo se lo sci gli piace, fare nuove esperienze e imparare a stare in gruppo”.
Abbiamo chiesto ad Alessandro che cosa ha imparato da questa vacanza a Folgaria. E lui ha risposto che “gli amici servono e a volte per ritrovarsi bisogna perdersi nella natura. Mi piacerebbe rifare un’esperienza come questa anche con la mia famiglia”. E poi ci ha confidato che la parte più bella è stata “mangiare e sciare”, a conferma che spesso le cose semplici sono le migliori.
Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi
...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno...
Versi tratti da "La Terra Santa"
di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo Pini, di Milano.
presso Istituzione Giancarlo Minguzzi
Via Sant'Isaia, 90
40123 Bologna
Codice Fiscale: 91345260375
email: redazione@sogniebisogni.it