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I Piani di Zona si realizzano col lavoro di tutti

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a cura di Greta Nicodemi, I.R.E.S.S. SOC. COOP.

Nell’ambito della programmazione sociosanitaria regionale, il Piano di Zona è uno strumento che definisce e costruisce il sistema integrato di interventi e servizi sociali per un territorio specifico. Esso individua gli obiettivi generali e settoriali per la pianificazione locale in un’ottica di integrazione degli interventi nelle diverse aree: sociale, sociosanitaria, intendendo anche gli interventi dell’area non autosufficienza sanitaria dei servizi territoriali (art. 19, legge 328/2000). Il Piano di zona viene realizzato a livello distrettuale o “di ambito”.

Piani Zona IRESS

La programmazione regionale del triennio appena trascorso (2018-2020) ha rivisitato lo strumento del Piano di zona “da un lato attraverso il lavoro di accompagnamento ai territori per promuovere la partecipazione, dall’altro attraverso la definizione di nuovi strumenti” (per approfondimento, cfr. I Piani di zona distrettuali 2018-2020 — Sociale (regione.emilia-romagna.it).
Proprio in quest’ultimo triennio di programmazione Iress soc coop ha accompagnato il Comune di Bologna nella realizzazione dei laboratori partecipati con il Terzo settore e con la cittadinanza, nell’ambito del Piano di zona, e nella “mappatura”/monitoraggio del Lavoro di Comunità a Bologna. La ricerca sul lavoro di comunità è stata fortemente voluta proprio per dar conto di quanto sia fondamentale il sistema integrato pubblico-privato (in un’ottica di welfare municipale e comunitario) per rispondere adeguatamente ai bisogni dei cittadini. In particolare, con la preziosa collaborazione dell’Ufficio di Piano e dei Servizi sociali di Comunità dei 6 Quartieri cittadini, IRESS ha mappato e raccolto i dati di attività e funzionamento di “Progetti inclusivi”, “Tavoli”, “Gruppi”, “Laboratori partecipati” (riferiti all’anno 2018 e alla prima metà del 2019).

Con il termine “Progetti inclusivi” si intende quegli interventi (più o meno strutturati e/o formalizzati) che prevedono la metodologia del lavoro di comunità, in cui il Servizio Sociale territoriale è partner o collabora con altri servizi o enti pubblici e con altre organizzazioni del territorio, che sono rivolti a persone/cittadini in carico o non in carico ai servizi, e che abbiano una dimensione o di Quartiere o cittadina (sempre con il coinvolgimento delle organizzazioni del territorio e del Servizio sociale territoriale).

I “Tavoli” sono uno “strumento” del Lavoro di comunità, in cui Servizio sociale, educativo, Ufficio Reti e organizzazioni del Terzo settore locale si confrontano sui bisogni della cittadinanza e del territorio e in cui progettano risposte condivise per rispondere a tali bisogni. I cosiddetti “Gruppi” invece, anch’essi uno “strumento” del Lavoro di Comunità a Bologna, sono invece dei momenti in cui i Servizi (sociale, educativo) informano, orientano o supportano un insieme di cittadini accomunati da uno stesso bisogno (caregiver, persone con disagio abitativo, genitori e figli, ecc.). Al contrario dei tavoli quindi, i gruppi prevedono il coinvolgimento diretto dei potenziali beneficiari.

Infine, in questo arco temporale sono stati monitorati anche Laboratori partecipati dei Piani di zona, ovvero gli incontri pomeridiani/serali organizzati dai servizi in ogni Quartiere e rivolti alla comunità in cui si sono analizzati insieme i problemi e le esigenze del territorio (singolo Quartiere o specifica zona del Quartiere) per poi fare delle proposte progettuali, alcune delle quali sviluppate e diventate dei veri e progetti.

Il lavoro di Iress sta proseguendo e nel giro di qualche settimana sarà disponibile anche il secondo monitoraggio del Lavoro di Comunità a Bologna.




 

Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi

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...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno...

Versi tratti da "La Terra Santa"
di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo  Pini, di Milano.

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