Editoriale di ottobre 2022

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di Marie-Françoise Delatour, Capofila di Sogni&Bisogni

Ottobre 2022, mese del dibattito sulla salute mentale, nonché mese della Giornata nazionale delle persone con sindrome di Down.
Come illustrato nella precedente newsletter, nella prima parte del mese di ottobre il territorio metropolitano di Bologna ha visto la realizzazione di 30 tavoli di discussione sulla salute mentale con la partecipazione di tutta la città, tavoli ai quali hanno partecipato i vari redattori di Sogni&Bisogni.

Foto editoriale ottobre22grande
Questo numero della newsletter sarà dedicato in gran parte a restituirvi quanto è emerso: una ricca miniera di contributi, testimonianze, esperienze innovative non conosciute dai più, persone e strutture della società civile che si sono fatte avanti per dichiarare la propria disponibilità a collaborare e dare una mano. Un punto di partenza da tenere vivo, da consolidare e da “sfruttare” nei prossimi mesi.

I risultati complessivi dei singoli tavoli di discussione possono essere consultati sul link: report dei Tavoli

In questa newsletter abbiamo cercato di riportare un primo gruppo di contributi e riflessioni in presa diretta con chi ha partecipato, accorpando anche elementi trasversali emersi su diversi “tavoli”.

Per iniziare riportiamo una visione panoramica di quanto è emerso da parte dei rappresentanti delle istituzioni bolognesi durante la giornata finale di “restituzione” del 14 ottobre presso la piazza Dalla, alla Bolognina. Eravamo in tanti, tutti attenti; assieme, siamo una forza; le autorità locali sembrano avere colto il peso che ha la salute mentale per la salute dell’intera società, hanno garantito il loro appoggio, hanno condiviso il concetto che per la salute mentale non bastano servizi specialistici, ma “Ci vuole una città”.

E poi riportiamo i problemi e le esigenze dei giovanissimi, classe 12-16 anni, che si sentono poco ascoltati e poco compresi dagli adulti, e portano esigenze a volte sorprendenti per chi “naviga” da anni nella salute mentale; molti di loro sono smarriti, e le nostre “ricette” si dimostrano ben inadeguate per aiutarli in questo passaggio epocale.

Le esigenze e proposte “gli utenti”, cioè le migliaia di persone adulte in cura presso i Centri di salute mentale, che hanno partecipato in forze a diversi tavoli, ribadiscono esigenze fondamentali troppo spesso a loro negate: avere una casa, un lavoro, un reddito dignitoso, essere rispettate, potere curare anche il corpo e non “solo” la mente; non sono questi i determinanti fondamentali della salute mentale? Chi se ne occupa? Chi li aiuta a risolvere questi problemi?

Le persone recluse nelle carceri: l’immagine della salute mentale all’interno della Dozza, la casa circondariale di Bologna, sembra essersi fermata agli anni '90, il doppio stigma diventa una doppia condanna; gli operatori e i volontari svolgono un lavoro importante, ma come altrove sono cosi pochi.

L’arte come strumento di espressione: il tavolo di discussione presso il MAMBO, Museo d’Arte Moderna di Bologna, ha aperto agli artisti irregolari la prospettiva di potere essere pienamente accolti presso la galleria, e di usufruire di spazi di confronto con altri artisti cittadini.

Per I giocatori d’azzardo riportiamo la testimonianza emozionante di Andrea, che grazie alla partecipazione a un gruppo AMA (Auto Mutuo Aiuto) è riuscito a uscire dal giro infernale del gioco e adesso aiuta altre persone a fare lo stesso percorso;
Nel prossimo numero di novembre, vi presenteremo altri elementi usciti da questi tavoli, per poterli tenere in caldo e riprenderli appena possibile: il Dipartimento si sta organizzando per consolidare le reti allargate di collaborazioni emerse durante questa fase di partecipazione, e tradurre in azioni concrete numerose richieste realistiche espresse.

Il 9 ottobre si è anche tenuta la giornata nazionale delle persone con sindrome di Down: una occasione per conoscere le iniziative bolognesi dell’Associazione GRD-Bologna per i propri iscritti. Il tema dell’affettività e della sessualità è stato oggetto di un percorso di formazione molto apprezzato dai giovani partecipanti, perché anche loro si sviluppano, si innamorano, si sposano, cercano di essere felici. Ne parliamo con Antonella Misuraca, che ha promosso l’iniziativa.

Infine, vi proponiamo una recensione sul nuovo numero del giornale Il Nuovo Faro, che mette al centro il tema del CONFINE, cosi attuale in questa fase.
Che si tratti della difesa dei confini tra nazioni, che provoca come adesso guerra e morti, oppure del confine tra normalità e follia, così difficile da definire, si tratta sempre di condividere e rispettare norme e accordi frutto di intese e di convenzioni all’interno della comunità.

Più andiamo avanti, più percepiamo che la cura della mente rappresenta un tassello piccolo, certo determinante ma in sé non sufficiente per recuperare l’equilibrio mentale perduto. Al centro c’è LA PERSONA nella sua interezza e singolarità, e questa persona fa molto fatica a farsi ascoltare e sentire per gridare che è come tutte le altre, ha le stesse esigenze fondamentali, e in più, ha bisogno di cure specifiche.
Lo dicono in tanti, ma tra il dire e il fare c’è purtroppo il mare, lo sappiamo. E continuiamo il percorso per affermare l’esigenza di una nuova medicina e di una nuova società per il futuro.




 

Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi

La Terra Santa

...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno...

Versi tratti da "La Terra Santa"
di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo  Pini, di Milano.

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