di Rocco De Luca e Chiara Ghelfi, redattori di Sogni&Bisogni
La redazione di Sogni&Bisogni ha visitato il Parco di Villa Smeraldi a San Marino di Bentivoglio dove si trovano la Locanda e l'azienda agricola gestite dalla cooperativa sociale onlus Anima e ha incontrato il fondatore e responsabile Alessandro Mengoli.
La storia
Anima nasce nel 2007 dall’idea di quattro educatori di sostegno scolastico che facevano già parte di un’associazione culturale di volontariato di Bentivoglio aperta con il sostegno del Comune, e che gestivano un Centro culturale nel territorio. “In questo centro culturale abbiamo sperimentato di tutto, dalla musica ai concerti, dal teatro, agli eventi gastronomici, fine alle sagre”, racconta Alessandro Mengoli.
Per il primo anno il gruppo, come associazione di volontariato, si è occupato della gestione del verde all’interno del Parco Villa Smeraldi a Bentivoglio, fino a quando sono venuti a conoscenza che la locanda all’interno del parco stava per chiudere. Alessandro Mengoli e il gruppo di educatori hanno deciso così di presentare un progetto in cui l’associazione si proponeva di gestire la locanda e il parco. In primis bisognava diventare una cooperativa sociale perché come associazione di volontariato, sarebbe stato difficile gestire il ristorante: “Sono state contattate le realtà coinvolte: la città metropolitana, il Comune di Bentivoglio, Castel Maggiore e Bologna – aggiunge Mengoli - Abbiamo presentato il progetto e quando è stato accettato e siamo partiti”.
Nasce così, nel 2007, la cooperativa sociale Anima che coinvolgeva un cuoco, 2 ragazzi e 2 educatori. “Oggi, dopo 15 anni siamo 20 dipendenti, 3 cuochi, 60 ragazzi fra tirocinanti e assunti e le attività sono aumentate – spiega Mengoli – anche se tutto ruota intorno alla locanda e al parco”. Il 15% dei ragazzi che lavora ad Anima sono assunti e l’85% in tirocinio. “Inizialmente avevamo 10 clienti, oggi a pranzo vengono 150 persone e nei weekend fortunatamente siamo sempre pieni”.
Le attività
Anima è una cooperativa A + B, ma principalmente B. Il nostro obiettivo principale è inserire ragazzi svantaggiati al lavoro, principalmente segnalati dai servizi. In questi 15 anni si sono sperimentati progetti di vario tipo, ma il punto principale rimane il ristorante in cui ci sono 30 ragazzi inseriti (15 in cucina e 15 nella sala).
I "ragazzi" (termine affettuoso per chiamare le persone in cura presso i servizi anche se una parte è già adulta) inseriti in tirocinio sono presenti dal martedì al venerdì, mentre il sabato e la domenica il personale cambia. “I tirocinanti non riescono a raggiungere la locanda perché non ci sono mezzi di trasporto nel weekend – spiega Mengoli – e per sopperire a questa mancanza collaborano con noi gli studenti e i ragazzi della zona”.
All'inizio Anima si è occupata principalmente della gestione della Locanda e del parco, ma in seguito ha avviato un'azienda agricola nel terreno dietro la Locanda con ortaggi, arnie e animali, e ha preso in gestione il servizio di pulizie e biglietteria festiva del Museo della civiltà contadina.
Dopo qualche anno, Anima ha aperto il laboratorio socio-occupazionale in una corte, a Saletto (frazione di Bentivoglio). Il laboratorio è frequentato da 12 persone che hanno più bisogno del sostegno degli educatori, con l’obiettivo futuro di passarle al mondo del lavoro. “Molti ragazzi all'inizio hanno bisogno di un primo appoggio con taglio più educativo – dice Mengoli – ma l'obiettivo è sempre quello di passarli al mondo del lavoro”. A Saletto si fanno attività educative che porteranno le persone a inserirsi nel lavoro agricolo, dell'assemblaggio, della lavorazione della pasta fresca, ecc.
La scelta delle attività lavorative
Tutte le persone che lavorano ad Anima arrivano da vari servizi: Centri di salute mentale, Unità socio-sanitaria integrata disabili adulti (USSI) della zona, Ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna. Dopo la prima conoscenza, gli educatori cercano di capire qual è la loro inclinazione. C'è chi è più portato a stare in sala, chi è più bravo in cucina, c'è a chi piace stare nell’orto e a chi piace assemblare.
Tutti gli inserimenti nuovi vengono affiancati dai “veterani”, mentre solitamente quelli che sono appena usciti da scuola passano dal socio-occupazionale in modo da poter tirare fuori tutte le loro risorse, “questo è solo un periodo di transito che può durare un tempo indefinito ma deve finire - dice Mengoli - Le attività sono tante e bene o male si trova sempre la postazione giusta”.
L'obiettivo degli inserimenti è l’assunzione e preparare le persone per il mondo esterno, però nei 15 anni di esperienza si è visto che non è sempre così semplice, alcuni sono molto fragili e hanno diverse difficoltà al di fuori del contesto protetto di Anima. Chi ormai era a un passo dell'assunzione e invece è tornato nel laboratorio protetto, chi è stato assunto in realtà più piccole, ma la mancanza di tutto il gruppo, di tutto il contesto sociale, l’ha riportato a tornare, e infine chi non ha trovato la propria occupazione.
All’interno del gruppo di lavoro di Anima gli educatori diventano lavoratori e i lavoratori diventano educatori, “per esempio i primi anni si lavorava con cuochi professionisti che però non riuscivano a gestire i ragazzi. Oggi c'è una signora che lavora con noi da 12 anni che nonostante non sia un’educatrice col tempo ha imparato a gestire le dinamiche quotidiane di tutti i giorni”. Allo stesso tempo l'educatore si occupa di ortaggi e segue gli animali.
Le persone sono molto indipendenti per quanto riguarda l'organizzazione del lavoro, non hanno bisogno di un educatore che dica continuamente loro cosa fare. “Il parco ha aspetti positivi e negativi – dice Mengoli – anche se è difficile da raggiungere, svolge anche la funzione di educatore, in quanto aiuta a gestire i momenti di crisi individuali. Un ulteriore punto di forza della Cooperativa è la condivisione del pranzo verso le 11.30 prima dell’inizio del servizio, un ottimo momento educativo e aggregativo”.
“Senza Alice le forchette non brillano”
Le attività sono tante e così diverse tra di loro. Per esempio, nella lavorazione della pasta fresca, c’è chi è bravissimo a fare i quadratini, chi si occupa di mettere solo il ripieno, chi li chiude, chi porta tutti i vassoi pieni e li mette nell'abbattitore.
“All’inizio in sala per le ordinazioni andavano gli educatori, oggi i ragazzi portano in sala una biro e il biglietto con il menù, il cliente scrive cosa vuole, i ragazzi lo riprendono e lo portano in cucina, in questo modo anche di questo aspetto se ne occupano loro direttamente”, spiega Mengoli.
Giovanni, per esempio, si occupa di riempire le caraffe d'acqua e questo permette sempre di avere le caraffe con l'acqua pronta per 150 persone. Stessa cosa per chi si occupa del vino, e del caffè. Poi c'è Alice che si occupa di lucidare le forchette “e lo fa così bene che quando non c'è l'Alice i clienti si accorgono della differenza”.
Collaborazione esterne
Da qualche anno sono iniziate delle attività al Parco dei Giardini di Corticella, uno spazio gestito dall’associazione di volontariato Cà Bura, associazione di persone anziane che pian piano hanno iniziato un percorso di conoscenza e collaborazione con la cooperativa. “Inizialmente ci si andava un giorno sì e un giorno no per raccogliere i rifiuti dai cestini. Successivamente abbiamo cominciato a occuparci dello sfalcio dell’erba e infine a aprire per le feste il chiosco delle crescentine”.
“In questo modo riusciamo a inserire persone nuove. È una situazione differente dal Parco di Villa Smeraldi, il Parco dei Giardini è molto più frequentato, stiamo pian piano iniziando a capire pregi e difetti e risolvere man mano le varie problematiche. Ma ci crediamo molto in questo nuovo progetto”, dice Mengoli.
La pandemia
La pandemia non ha rallentato le attività di Anima, ma le ha rimodulate. “C'è stato un calo del fatturato ma nessuno degli assunti è stato messo in cassa integrazione, nonostante i clienti si fossero ridotti notevolmente”, spiega Mengoli.
Una soluzione è stato aumentare la produzione di pasta fresca per la vendita e la consegna a domicilio. Il riscontro è stato molto positivo da permettere di portare avanti il progetto e ampliarlo. Oggi c'è una sfoglina che gestisce il lavoro e in ottobre Anima pensa di inaugurare un vero laboratorio dedicato alla pasta fresca con il negozio per la vendita, continuando a fare anche la consegna a domicilio.
I progetti per il futuro
“Con l'arrivo della pista ciclabile del Navile che da Bologna arriva al parco stiamo investendo sulle biciclette e sul noleggio”, dice Mengoli. Una nuova attività di gestione delle biciclette che comprende sia una parte di manutenzione (gonfiare le ruote, tenerle pulite, ecc) sia la riparazione in un laboratorio ad hoc.
L'obiettivo è quello di una ristrutturazione della Locanda Smeraldi, ma ancora Mengoli non si sbilancia su questa possibilità.
“Stiamo per lanciare l’app per la consegna a domicilio della pasta fresca”. Un progetto un po’ più digitale, che permette di gestire tutta la parte degli ordini e delle consegne, ottimizzando tempi e risorse.
E poi chissà, come sarebbe una seconda Locanda Smeraldi a Bologna? Sicuramente aiuterebbe i ragazzi che arrivano dalla città, “ma dobbiamo valutare se riusciremmo a mantenere lo spirito e gli obiettivi di Anima anche in un altro contesto. Una domanda per la quale non abbiamo ancora una risposta”, conclude Mengoli.
Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi
...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno...
Versi tratti da "La Terra Santa"
di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo Pini, di Milano.
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