A cura di Federica Barresi
(partecipante all'alternanza scuola-lavoro presso il DSM-DP)
Anche quest’anno, come ormai tutte le estati dal 2001, si è svolta la settimana di “Esportiamoci” a Viserba. Lo scopo di questo evento è di garantire a persone affette da sofferenze psichiche un periodo di vacanza in piena autonomia e libertà, coinvolgendoli anche in attività sportive.
Racchettoni, trekking, yoga, beach volley e passeggiate in bicicletta sono le iniziative che hanno caratterizzato l’edizione 2018. Attività quotidiane che, insieme a orari disciplinati per i pasti, hanno contribuito a rafforzare abitudini salutari. Non solo giornate in spiaggia ma anche convegni e incontri sulla salute mentale.
Il convegno “Nella storia cammina il futuro” ha raccontato alcune esperienze di inclusione sociale attraverso lo sport . Al dibattito hanno partecipato studenti (presenti per il progetto Alternanza-Scuola lavoro in collaborazione con l’Asl di Imola), utenti, familiari, operatori. Inoltre con “Quarant’anni e non li dimostra” è stato celebrato l’anniversario della legge Basaglia con relatori il direttore del dipartimento di salute mentale della Romagna Claudio Ravani e lo psichiatra Luigi Missiroli, collega di Franco Basaglia con cui partecipò all’esperienza di Psichiatria Democratica.
Questa settimana, che fa parte dei progetti promossi da P.R.I.S.M.A. 2018, è stata patrocinata dalla UISP e dal comune di Rimini, con la collaborazione delle Associazioni “Non andremo mai in TV", "I Diavoli Rossi”, Galapagos”, il gruppo sportivo “Special Boys” e la partecipazione di associazioni di Budrio, Modena, Ferrara, Parma, Reggio Emilia, Rimini e San Giovanni in Persiceto. Sette giorni che sono caduti quest’anno a giugno, invece che come di consueto a settembre, portando in spiaggia degli educatori un po’ affaticati ma comunque sempre solleciti. E come ogni anno “Esportiamoci” è stata occasione per gli utenti di divertimenti con tanto mare, sport, musica e qualche nuova conoscenza. Magari anche affettuosa.
Marco Cavallo - simbolo della chiusura dei manicomi
...quando amavamo
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno...
Versi tratti da "La Terra Santa"
di Alda Merini
Una raccolta di poesie che l'autrice scrisse quando era rinchiusa nel manicomio Paolo Pini, di Milano.
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