Dal giugno 2021 è stata aperta in via Corticella 6 (vicino alla piazza dell’Unità) la “Casa di Tina”, la casa delle Associazioni della Salute Mentale di Bologna. Si tratta di una villetta con giardino di proprietà del Comune di Bologna, data in affitto all’AUSL che l’ha affidata a sua volta in comodato ad una rete di 13 associazioni della Salute Mentale che fanno parte del CUFO (Comitato Utenti Familiari ed Operatori del DSM di Bologna). E’ un luogo non sanitario di lotta contro la solitudine e di inserimento sociale per tutte le persone che soffrono di disagi psichici, per i giovani disabili e per le loro famiglie. Una casa, appunto, ove potere trovare semplicemente ascolto, amicizia, iniziativa e possibilità di esprimersi senza paura e senza giudizi. Un luogo di transizione prima di potersi avvicinare – per chi sta già benino - agli altri luoghi di socializzazione nei quartieri. La casa è stata intitolata a Tina Gualandi, utente dei servizi di salute mentale che si è impegnata per anni per la realizzazione di questo luogo, ma che è purtroppo deceduta in modo prematuro prima di poterne vedere la realizzazione. La Casa è stata interamente rinnovata dai familiari soci delle associazioni che hanno messo a disposizione il loro lavoro volontario, mobili e donazioni private, per realizzare degli ambienti belli e accoglienti presso i quali venire volentieri. Ha usufruito anche di un contributo della Fondazione del Monte per sostenere la partenza delle attività. Le attività, molto aperte e senza obbligo di frequenza, vengono realizzate dalle singole associazioni che si alternano per proporre varie iniziative di gruppo e offrire opportunità per chi “non sa dove andare”. Le attività non riguardano solo gli adulti: le associazioni della Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza organizzano iniziative di autonomia ed incontri di amicizia per i giovani ed anche incontri per i piccolissimi con disabilità intellettiva. Questa iniziativa fortemente voluta dal DSM e dalle associazioni per la salute mentale di Bologna è fondata sulla condivisione degli obiettivi, sulla la coprogettazione e la collaborazione tra operatori dell’Ausl e le associazioni di utenti e familiari, ciascuno con i propri ruoli e le proprie responsabilità.